Il Paese di Monica

5 settembre 2020

Come il mare a settembre

Carico di grigio e nostalgia


 


E' arrivato settembre. E così, in un batter d'occhio, l'aria è cambiata. Le giornate sono diverse. Il sole non è lo stesso di agosto, la gente cambia atteggiamento, il corpo si prepara all'inverno, tutto è cambiato in una notte. 

Ma come fa il meteo a fare questo cambiamento così brusco all'improvviso? Che poi non è una cosa che accade soltanto nell'emisfero nord. Succedeva pure in Argentina con il mese di marzo. Magari il mutamento di temperatura non c'entra tanto con questa alternanza. Forse siamo noi che abbiamo le nostre teste programmate. E' il nostro modo di vedere le cose che ci fa apparire ciò che succede in un modo naturalizzato, come se sempre fosse stato così. 


Luca Dirisio canta "Come il mare a settembre" uscito il 30 agosto 2019. Il brano anticipava il suo ultimo album "Bouganville", che ha visto la luce ad ottobre dopo 8 anni di "silenzio", pensato e ponderato a lungo.



«Solo chi è nato in un posto di mare – racconta il cantautore Luca Dirisiopuò comprendere la sua potenza e la sua attrazione viscerale che comporta nel cuore e nell’anima. Il mare è vita e morte, è l’inizio e la fine di tutto. È il ricordo di passioni estive, la fatica dei pescatori, la gioia dei bambini e il dolore dei marinai che lo solcano per dar da vivere alle loro famiglie lontane.

"Come il mare a settembre" è una dichiarazione d’amore dove il mare funge da cornice, da silente compagno di viaggio per un innamorato che sente la mancanza della donna che ama, l’angoscia e la malinconia che gli straziano il cuore, la ricerca dei suoi occhi in qualunque oggetto lo circondi. La metafora del mare quindi si trasforma in sentimento, dalla gioia, dall’amore pulsante e sfrenato in estate, alla tristezza fredda e malinconica dovuta alla lontananza a fine stagione quando tutti si allontanano dalle spiagge per tornare alla vita di sempre.

E sembra che tutto questo il mare lo capisca e ne soffra proprio come un essere umano che si rattrista mutando colore, chiamando a sé venti freddi e nuvole, come se non volesse accettare la fine della sua amata estate e il ritorno alla solitudine».


Luca Dirisio ne "Il Paese di Monica"

Luca Dirisio ne "Il Paese di Monica"



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