I cantautori sono arrivati per sconvolgere la storia della musica italiana.
Ci sono state due "invasioni": la prima è quella degli anni '60: a Genova nasce un gruppo di cantautori le cui canzoni parlano della solitudine, della quotidianità, e degli amori infelici o anticonformisti.
Le melodie sono semplici, il linguaggio lineare ma non banali. L'accompagnamento è affidato a un solo strumento.
Loro erano degli intellettuali e ricercavano dei valori e stili diversi di quelli della società industriale.
"L'Italia degli anni '60 stava vivendo il boom economico e queste canzoni rappresentavano l'altra faccia di questo boom, il desiderio di una vita meno conformata, la critica dei valori del benessere e della ricchezza, la ricerca di un amore liberato dalle inibizioni e dalle colpe."
Fabrizio De André, Gino Paolo, Sergio Endrigo, Luigi Tenco, Umberto Bindi e Giorgio Gaber sono alcuni cantautori che appartengono a questa corrente.
"La Guerra di Piero" di Fabrizio De André è un solare inno pacifista ed antimilitarista secondo Marco Pandin.
Per scrivere questa ballata, Fabrizio si è ispirato ai racconti da suo zio che aveva combattuto in Albania durante la Seconda Guerra Mondiale.
È un bel pezzo che rappresenta lo stile dei cantautori degli anni '60.
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